Mi trovo continuamente in balia tra la macchina fotografica e un panorama mozzafiato quando sono in viaggio. Non riesco a contenermi e devo scattare piĆ¹ volte per ottenere il risultato che voglio. A volte “architetto” lo scatto mettendo una persona davanti per dare vita alla foto, cerco punti di riferimento, oggetti da sfocare in primo piano per dare profonditĆ . E mi perdo nei menu della macchina fotografica, nel cambio di obbiettivo. A volte mi perdo anche il momento. Ma non posso farci niente: non sono un fotografo ma amo la fotografia cosƬ tanto che a volte mi distraggo anche per fare foto ad una nuvola.
Ho sempre scattato foto e fatto video da quando avevo 12 anni: facevo tutto per il solo gusto di farlo, per mostrarlo ad amici e parenti o per stampare e fare album fotografici. Era una condivisione semplice, reale, concreta. Non c’erano like nĆ© commenti. Se la foto piaceva lo riconoscevi da un sorriso. Ora faccio la stessa cosa ma con mezzi diversi.
Con il tempo ĆØ cambiato tutto: non stampiamo foto, abbiamo qualche Polaroid o Instax della Fujifilm che ci fa una bella istantanea, che poi fotografiamo e finiamo per mettere comunque online. Ma non ĆØ un male, anzi. Amo condividere le mie foto perchĆ© posso dare idee e spunti agli altri, posso consigliare, scrivere informazioni utili. CiĆ² che non mi piace ĆØ quando c’ĆØ chi lo fa per far vedere.
Ć diventato tutto un “metto la foto cosƬ rosicano” o “a chi ci vuole male”
Sono poche le persone che, tramite una semplice foto su Facebook o Instagram, vedo appassionate di ciĆ² che visitano (che sia una spiaggia a Mykonos o un tempio in Thailandia).
Ho visto proprio qualche giorno fa l’ennesimo post dell’ennesima persona che era dall’altra parte del mondo e ha messo una foto con una battuta della serie “io sto qua voi a casa”.
Si potrebbe semplicemente condividere una foto scrivendo due parole riguardanti il posto o 2 emoji se non viene proprio in mente nulla. E invece no, la bella vita va mostrata con superioritĆ . Non dovete diventare tutti blogger, storyteller o influencer: basta poco per far trasparire una foto come genuina rispetto a una scattata per i followers o gli amici su Facebook. Basta togliere l’hashtag #perchicivuolemale e dare qualche informazione, scrivere se fa caldo o freddo. Se l’acqua era pulita. Qualsiasi cosa, ma non frasi ironiche su quanto tu stia bene e quanto ti stia godendo la vita rispetto agli altri.
Il trend ĆØ viaggiare per vantarsi e per mostrare. Non per raccontare, ispirare, condividere emozioni. Si condividono solo pixel, emoji “top ?” e pochezza.
A quale categorie avete deciso di appartenere?
4 commenti
Sono pienamente d’accordo con te, con una foto bisognerebbe mostrare un luogo per dare il piacere anche agli altri di vederlo. Condividere per il piacere di farlo, informare su un luogo, raccontare una storia.
Esatto! :)
Non puoi che trovarmi d’accordo, sempre piĆ¹ spesso anche nei gruppi social di viaggi (che dovrebbero essere nati per la condivisione di consigli, esperienze, racconti ecc) noto che molte persone viaggiano piĆ¹ per il piacere di ostentare che per se stessi. Sinceramente lo trovo triste; viaggiare ĆØ divertirsi, emozionarsi, staccare la spina, scoprire…Chi viaggia per dire “ci sono stato” o pensa a condividere selfie piuttosto che godersi un paesaggio o una cittĆ , secondo me non sarĆ mai pienamente soddisfatto o felice!
Hai ragione! Si viaggia per noi stessi ma anche per raccontare e portare qualcosa in piĆ¹ a casa (o online). Peccato che molte volte questa cosa sfoci nel mostrare e basta…