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Quando il sole delle 12.30 cuoceva le nostre teste ero tranquillo perché il parco dell’Albufera ci avrebbe portati, prima o poi, sul mare. Anzi, ad un ristorante. Invece i 40 minuti di camminata con 27 gradi in mezzo al bosco si sono trasformati in “Ho sete”, “Dai, tra poco arriviamo” e “Forse dovevamo portarci da mangiare”. Ma io avevo le Ricola al limone che ci avrebbero salvati. No, le Ricola non bastavano: ci voleva la paella. E tanta acqua.
Arrivati a metà strada chiediamo a degli spagnoli in bicicletta se, una volta giunti in spiaggia, avremmo trovato dei ristoranti: “No no, esto es un parque natural, no hay restaurantes”
In effetti, in una riserva, dove l’obiettivo principale è proteggere 21.000 ettari di territorio, ristoranti e bar non dovrebbero esserci. Ma dei giovani e ingenui 20enni non ci hanno pensato; quindi che si fa? Si ritorna indietro per visitare la cittadina El Palmar. Altri 40 minuti sotto al sole e si fanno le 2.30 di pomeriggio.
Vicino l’uscita del parco, ci dirigiamo verso la fermata degli autobus, la stessa davanti alla quale l’autobus Herca ci aveva lasciati venendo da Valencia. Lì c’è un molo con varie barchette che però a quanto pare non fanno nessun servizio Albufera-El Palmar.
Nada: c’è un bus alle 16.30 e dobbiamo aspettare 2-3 ore affamati, senza acqua e sotto al sole. La soluzione è una sola: autostop. I ventenni stupidi e ingenui fanno l’autostop, seguiti da delle donne anzianotte tedesche. Nessuno si ferma e un pescatore ci viene incontro dicendo di dirigerci verso un semaforo non troppo lontano dove avremmo trovato un ristorante. Camminando continuiamo a fare il segno con il pollice e un taxi ci vede, ma non si ferma. Passano altri 10 minuti ed ecco arrivare un altro taxi che invece si accosta. Parlando con l’autista, scopriamo che il suo collega (quello del taxi precedente) lo aveva chiamato per dirgli di venirci a prendere. Botta di cuuuuFORTUNA! L’angelo custode ci ha salvati e mentre osserviamo il paesaggio seduti e rilassanti con l’aria condizionata, vediamo le tedesche anzianotte che si dimenano per un passaggio. 1-0 per i ventenni ingenui.
L’autista ci informa di come la zona sia importante per la coltivazione del riso, la pesca delle anguille e la gastronomia in generale.
Infatti, il paesino El Palmar, ha più di 30 ristoranti, tutti specializzati in piatti locali, paella, baccalà e calamari. Il simpatico tassista si ferma davanti ad un ristorante (di un suo amico) e finalmente, alle 15.30 circa ci sediamo a tavola. Insalata, peperoni e baccalà, chipirrones (seppioline fritte), paella di mare, gelato (confezionato…), vino e acqua. A meno di 15 euro a testa. Non male!
Dato che El Palmar ha solamente ristoranti, case, un bancomat e una farmacia, cerchiamo un modo per ritornare alla fermata dell’autobus – quella del parco – oppure cercarne un’altra in “città”. Ricerche andate in fumo, ci imbarchiamo su una barchetta di legno che pensavamo arrivasse dall’altra parte del lago, punto in cui avremmo potuto prendere l’autobus per Valencia.
Invece no: la barchetta ci fa fare un giro seduti sopra al motore per 20 minuti e il risultato è mal di schiena, sedere vibrante e voglia di gettarsi in acqua. 4€ per un “paseo en barca”.
Il culmine della disperazione arriva quando, verso le 18, trovando una fermata, chiediamo a che ora c’è il prossimo autobus per Valencia: ore 21. No, a quel punto mi immaginavo già morto per strada, cotto dal sole a dormire sul cemento.
Ancora una volta, un taxi ci salva. Una signora proprietaria di uno dei 3423030 ristoranti, ne chiama uno che ci viene a prendere e con circa 30€ in totale ce la caviamo fino all’hotel a Valencia. 2-0 per i ventenni ingenui.
La lezione che ho imparato è: meglio informarsi e programmare un minimo quando si visitano posti “remoti”.
COME ARRIVARE AL PARCO DELL’ALBUFERA/EL PALMAR DA VALENCIA
Autobus Herca. Controllate prima tutti gli orari sul sito della compagnia o chiedete in hotel. Assicuratevi che ci siano abbastanza autobus per andata e ritorno e evitate il weekend: meno autobus e più gente.
El Palmar è carina, ma contate di passarci solamente il tempo per pranzare e fare un giro in barca (4€).
PARQUE NATURAL DE LA ALBUFERA
Accesso gratuito. Ci sono molti percorsi, alcuni portano al mare altri al lago. Si può arrivare e parcheggiare in macchina e utilizzare le biciclette nei percorsi. All’interno non ci sono ristoranti/bagni/bar.
2 commenti
Ritrovo una Valencia decisamente diversa nei tuoi post. Ci vuole sempre una nuova prospettiva, complimenti :-)
È una prospettiva meno classica e positiva dati i risvolti della giornata all’Albufera… Mi fa piacere ti sia piaciuto! :D