Arrivo con Ryanair a Oslo Rygge alle 23. Partono i primi 17€ di autobus per il centro e con circa 1 ora e mezza sono in hotel. Il giorno dopo come da previsioni, pioggerellina leggera e un fresco piacevole, finalmente prendo una pausa dal caldo asfissiante di Roma.
Strade pulite, persone gentili – insomma, mi faccio il mio solito schema di cose positive che incontro durante le prime ore di viaggio. Odore di cannella, bar ben arredati e lavagnette all’esterno che chiamano a gran voce descrivendo i dolci e i prezzi. Di Oslo non so nulla, non so cosa c’è di importante da vedere. Ho letto classifiche su classifiche, top 5, top 10, top 3, ma niente: alla fine di ogni articolo dicevo sempre “Sì, ma poi?”. Museo della nave polare, museo dello sci, museo delle navi vichinghe… Anche sul sito ufficiale dell’ente del turismo, vedevo solo musei. Infatti durante le ricerche pre-partenza su Google, continuavano a capitarmi davanti tutti musei che non avrei mai voluto vedere in vita mia o guide su come arrivare a Bergen in treno da Oslo, o ancora “La città più cara d’Europa”.
Il giorno seguente visito subito l’Opera House, aperta non molti anni fa. Un gioiello architettonico unico nel suo genere. Linee decise, un bianco candido e prospettive che fanno scalpitare la mia creatività.
Poi il Vigeland Sculpture Park (il parco più grande del mondo di sculture fatte da un solo artista) merita assolutamente una visita, è meraviglioso. Le sculture sembrano vivere e muoversi, dal ponte fino all’obelisco principale in cima alle scale, da dove si gode di una panoramica di tutto il giardino, ornato da fiori colorati, giochi d’acqua e alberi.
Dopo una lunga camminata, trovo il Museo di Munch ed entro gratis. Non so per quale motivo, ma pur essendoci scritto che gli studenti pagano 60 NOK (6 euro), non pago nulla, forse perché manca 1 ora alla chiusura? Fatto sta che trovo anche molte opere di Van Gogh abbinate a quelle di Munch (peccato non aver visto L’Urlo. È in vacanza a Parigi: al suo posto c’è uno schizzo a tempere) e giro tranquillamente senza fare a gomitate come succede nei musei più grandi (es. Louvre).
La Karl Johans Gate, invece, è la strada principale. Tanti negozi, bar, ristoranti, locali, artisti di strada e pubblicità di palestre simpatiche come questa:
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Si fa sera, torno in hotel. Volo Norwegian per Stoccolma alle 7.30 di mattina. Saluto Oslo e mi chiedo “ho davvero visto le attrazioni principali in un giorno? Ho saltato qualcosa di vitale?“. Dubbi che ancora non riesco a togliermi.
Dovevo scrivere qualcosa su Oslo, anche se breve e proprio perché non sono mai stato grande sostenitore del detto “se non hai niente di bello da dire, non dire niente”. Quindi ecco il mio misero post da meno di 600 parole su una città che è andata dritta nella lista “mah” insieme ad Amsterdam (ok ora potete chiudere la finestra e uccidermi).
Parte di praticamente tutte le classifiche delle “città più care al mondo”, Oslo è la capitale Norvegese che ha brillato poco nei i suoi 20 gradi estivi. Forse brilla solo con le lucine di Natale a Dicembre o forse è solo una città tranquilla senza grandi pretese. O forse non l’ho proprio capita.